Siamo andati a controllare la ringhiera di Porta San Giacomo
In questi giorni, delle immagini scattate dal cantiere di porta San Giacomo hanno provocato reazioni e commenti sui social network, in molti casi critiche e polemiche. Cerchiamo di fare chiarezza su un intervento molto importante e sul quale si è fatta molta attenzione.
“Ma dov’è la Soprintendenza?”. “Chi ha permesso questo scempio!?”. “Ma quella è la ringhiera di un condominio!”. Sono solo alcune — tra le più gentili — critiche circolate in questi giorni sui lavori attualmente in corso — e svolti dalla Guerinoni Costruzioni di Dalmine — a Porta San Giacomo, lungo le Mura di Bergamo.
Una polemica che ricorda, nei toni e nei contenuti, quella avvenuta qualche anno fa quando furono sistemati alcune dei parapetti novecenteschi delle Mura. Qualcuno scattò un’immagine a lavori in corso, questa rimbalzò sui social network, provocò reazioni sdegnate che si dissolsero e furono dimenticate non appena il cantiere fu ultimato.
Anche in questo caso, un’immagine della ringhiera che costeggia il nuovo scivolo lungo porta San Giacomo ha fatto lo stesso giro. Facciamo allora un po’ di chiarezza sull’intervento in corso.
La scala realizzata nel ‘900 e il nuovo scivolo
Il cantiere voluto dal Comune di Bergamo (grazie a un suggerimento raccolto dal delegato per Bergamo Alta Robi Amaddeo) per abbattere le barriere architettoniche lungo tutto l’anello delle Mura, ha un valore complessivo di 75mila euro ed è stato pensato per risolvere un vecchio problema, cioè la limitazione dell’accesso al centro storico attraverso la Porta alle persone disabili, anziane, in sedia a rotelle o alle mamme con i figli nel passeggino. Tra qualche settimana non saranno più costretti a transitare lungo la carreggiata per raggiungere le Mura, ma percorreranno un tragitto protetto, senza più i rischi derivanti dal traffico veicolare in un punto particolarmente delicato, visto che la strada, in quel punto, è di fatto una chicane con doppia curva a S.
L’intervento è stato approvato dalla Soprintendenza e dalla Commissione paesaggio: sono stati mantenuti paracarri esistenti ed è stato ridisegnato il camminamento di larghezza variabile da 165 a 200 centimetri, in lastre di pietra arenaria, sostenuto da un muro di pietra di Credaro. Per realizzare, però, il percorso pedonale mantenendo la dimensione minima consentita è stato necessario prevedere l’eliminazione della scalinata destra in pietra, realizzata solo nel ‘900 e non faceva parte dell’impianto originario delle Mura.
La Soprintendenza e la Commissione han richiesto questo tipo di ringhiera (la distanza tra un ferro e l’altro è invece stabilita dalla legge) a lato del nuovo percorso. Vediamo perché.
La maggior parte delle ringhiere lungo le Mura sono così
Innanzitutto la Soprintendenza ha richiesto questo genere di manufatto perché questo è il modello della stragrande maggioranza delle ringhiere presenti lungo tutto l’anello delle Mura di Bergamo.
La Commissione e la Soprintendenza prescrivono una ringhiera uguale a quella “subito fuori dalla Porta”. E così è stato fatto.
Risulta evidente che si tratti dello stesso tipo di intervento: la ringhiera su cui l’impresa sta ancora lavorando sarà dello stesso modello e colore — la tinteggiatura è già iniziata — di quella che da anni è già presente in loco. Il giudizio espresso sui social riguarda un lavoro ancora in corso.
Anche poco lontano dalla Porta San Giacomo, troviamo ringhiere dello stesso tipo. Per esempio, lungo la via che sale nel centro storico, proprio davanti al cantiere.
Sempre poco distante, a pochi passi da Palazzo Medolago, che affaccia proprio su Porta San Giacomo, troviamo ringhiere simili, sia per quel che riguarda il modello, sia per colore.
Proseguendo verso Porta Sant’Agostino, invece, si trovano altre due ringhiere. Una sul lato opposto le Mura, non lontano da via Osmano, l’altra proprio accanto alla principale porta d’accesso al centro storico, la stessa Porta Sant’Agostino. Anche in questo caso, colore e modello corrispondono quasi del tutto a quelli della ringhiera in fase di realizzazione a Porta San Giacomo.
Anche proseguendo in direzione Colle Aperto è possibile imbattersi in alcune ringhiere. La principale e più evidente è quella della cannoniera di San Giovanni, all’interno dell’omonimo spalto, ovvero quello che si trova sotto il Seminario Vescovile, ultimo spalto prima di Colle Aperto. Anche in questo caso, sono stati seguite prescrizioni di modello, materiale, colore identiche a quelle usate per porta San Giacomo.
Stesso colore e stesso materiale sono stati usati per la ringhiera lungo Largo Colle Aperto. Un tipo di manufatto molto più rispettoso del contesto di tanti altri che si vedono in tantissime città italiane, in luoghi riconosciuti in tutto il mondo per la loro importanza storica e per la loro bellezza.
Disabili, persone in sedia a rotelle, mamme con passeggini e anziani non dovranno più invadere la strada per attraversare la Porta
Il motivo principale è proprio quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche lungo tutte le Mura. Negli ultimi anni sono stati rifatti tanti percorsi pedonali, attraversamenti, marciapiede lungo tutto l’anello delle Mura veneziane: tra questi è stato realizzato uno scivolo metallico dentro porta S.Agostino per permettere a tutti di percorrere gli spazi della Porta e sbarcare sulle Mura di Bergamo Alta.
Quello di Porta San Giacomo è l’ultimo di questi interventi di miglioramento dell’accessibilità dell’anello intorno a Città Alta. In linea proprio con le prescrizioni dell’UNESCO, spesso invocato nei commenti sui social di questi giorni.
“Io sono convinto che questa sia una grande opera per la nostra città, ovvero garantire la piena fruibilità a tutti delle Mura di Bergamo, in piena attuazione delle linee guida di Unesco. Il riconoscimento di patrimonio Unesco, infatti, ha tra i suoi obiettivi anche la massima partecipazione della popolazione al bene iscritto, in particolar modo delle persone affette da disabilità motoria. Anche per questa ragione sono orgoglioso del progetto e di questo intervento, completamento di un piano che abbiamo avviato ormai due anni fa in diversi punti di Città Alta. Un’operazione significativa non soltanto per le persone disabili e per i genitori di bambini in carrozzina, ma anche di grande importanza simbolica.”
Marco Brembilla, Assessore ai Lavori Pubblici
I lavori, nel frattempo proseguono. Entro la fine del mese il cantiere sarà completato, ma il Comune sta già lavorando da alcuni giorni con la Soprintendenza per ipotizzare le finiture conclusive della ringhiera.