“Cerco la persona che mi ha suggerito di abbattere le barriere architettoniche di Porta San Giacomo”
Pubblichiamo oggi un breve intervento del Consigliere Comunale Roberto Amaddeo: racconta l’origine dell’idea di abbattere le barriere architettoniche alla porta San Giacomo sulle Mura veneziane di Bergamo e la riconoscenza verso la persona che ha suggerito l’idea, un concittadino geometra in pensione.
“Bergamo Alta non è solo un luogo di altissimo pregio artistico e culturale, ma anche il luogo ideale per praticare sport outdoor tra i colli e lungo le Mura. Circa tre anni fa stavo corricchiando sulle Mura per sgranchirmi le gambe e liberare la testa dai pensieri, quando un signore mi fermò e mi propose un’idea: sfruttare la naturale pendenza dell’aiuola antistante Porta San Giacomo per creare uno scivolo che permettesse l’accesso di quel tratto anche a persone in carrozzella e ai passeggini con i bambini senza costringerli ad occupare la sede stradale.
Risposi subito che non sarebbe stato facile avere i permessi per modificare quella struttura, ma mi resi conto anche che sarebbe stato bellissimo regalare a tutte le persone l’accessibilità a Porta San Giacomo. Quindi chiesi al signore un appuntamento per approfondire meglio i concetti che stava esprimento in quel momento per strada.
Puntualmente il signore, che si rivelò essere un geometra in pensione, mi portó un suo disegno di massima del progetto, lo ringraziai e immediatamente telefonai a Nicola Eynard, architetto specializzato nel superamento delle barriere architettoniche nei luoghi storici e non, per avere un suo parere. Ottenuto il suo consenso, spiegai la questione all’assessore ai lavori pubblici Marco Brembilla, il quale capì subito la valenza dell’intervento e si mise all’opera.
Nel frattempo, il 9 Luglio del 2017, le Mura, anzi il sistema delle opere di difesa veneziane, furono iscritte a patrimonio UNESCO che, come forse non tutti sanno, ha tra i suoi obiettivi anche la massima partecipazione della popolazione al bene iscritto, in particolar modo delle persone affette da disabilità motoria. Quale occasione migliore per tornare ad insistere? L’Assessore Marco Brembilla prese a cuore la questione e mi promise impegno massimo per arrivare ad una soluzione progettuale.
E così, oggi, a distanza di tre anni, il progetto ha preso forma, è entrato nel Piano delle Opere Pubbliche e diventerà realtà nel 2020. A dirla tutta, Brembilla ha aggiunto tutta una serie di piccoli interventi per permettere un più efficace camminamento lungo tutto l’anello delle Mura. Passaggi pedonali dove non c’erano, scivolo sotto la porta Sant’Agostino, marciapiedi tra Vicolo Bettami e via Simone Mayr.
Insomma, tra non molto, tutti, ma proprio tutti, potremo camminare da Colle aperto a Sant’Agostino a Porta San Giacomo, in tutta sicurezza.
Un progetto nato da una chiacchierata per strada con un semplice cittadino che ha messo a disposizione le sue competenze e la sua sensibilità. In questa storia a lieto fine manca solo un pezzo, il nome del geometra in pensione che io purtroppo non ricordo. Chissà, magari, leggendo questo articolo, mi ricontatterà. Sarebbe bello poterlo portare a posare la prima pietra dello scivolo perché anche le persone sono patrimonio Unesco quando sono così.