Un tratto di parapetto delle Mura di Bergamo Alta

Siamo andati sulle Mura a controllare i parapetti…

Nei giorni scorsi è nato in città un acceso confronto sui lavori di sistemazione dei parapetti delle Mura. Alcuni hanno criticato l’intervento, altri l’hanno difeso. Vittorio Sgarbi è intervenuto su Twitter parlando di #Italiasfregiata. Il Sovrintendente, arch. Giuseppe Napoleone, ha invece detto chiaramente, parlando a BergamoTv, che “non c’è stato danno alcuno al monumento, non è stato causato alcun pregiudizio al bene culturale”. Ma come stanno effettivamente le cose?

Comune di Bergamo
5 min readNov 27, 2016

Chiariamo innanzitutto che l’intervento non riguarda le antiche murature, ma i soli parapetti, che come spiegato dall’arch. Napoleone, “Sono già stati oggetto di rifacimenti e restauri, non sempre realizzati a regola d’arte”.

Le Mura veneziane sono state costruite senza parapetti, che invece vennero costruiti diversi secoli dopo ad opera del Comune: è uno dei motivi per cui i parapetti sono di competenza comunale, mentre proprietario di buona parte della cerchia muraria è il Demanio. Testimonianza di come fossero le Mura originariamente esiste tutt'ora: sono infatti visibili senza parapetti al baluardo della Fara, di proprietà oggi privata.

Le Mura come si presentavano originariamente, senza parapetti (baluardo della Fara)

I parapetti allo stato attuale si presentano, anche a osservatori poco attenti, davvero eterogenei. Ecco cosa potremmo vedere passeggiando tra porta Garibaldi e porta san Giacomo.

Non solo modalità di lavoro differenti, ma vi sono anche punti completamente intonacati (come al Parco di sant'Agostino). L’ultimo intervento di rifacimento e sistemazione di tratti di parapetti è molto recente: risale al 2011, nell'area del baluardo di San Lorenzo, dove la Soprintendenza mise mano a un tratto di muretti che risultavano particolarmente danneggiati e pericolosi.

Il tratto di parapetti sistemati dalla Soprintendenza nel 2011

La modalità di lavoro è del tutto simile a quella in atto in questo momento tra il baluardo di San Giacomo e la piattaforma di Santa Grata, laddove il Comune sta intervenendo per mettere in sicurezza uno dei tratti più danneggiati e a rischio delle Mura di Bergamo.

Si tratta di un intervento previsto e che è stato presentato a corredo del dossier di candidatura UNESCO delle Mura di Bergamo. Il tratto oggetto dei lavori di rifacimento si presentava infatti in condizioni davvero delicate, tanto che, una volta tolte le pietre più grandi di copertura, è emersa quanta sabbia ormai si trovasse al centro dei muretti. Inutile dire quindi quanto potesse essere più alto il rischio di cedimento.

Ecco come si presentava l’interno del parapetto oggetto ora di sistemazione da parte del Comune.

Il Sindaco Giorgio Gori ha risposto al tweet di Sgarbi allegando alcune immagini pre e post intervento del Comune di Bergamo.

Molti hanno sollevato eccezioni rispetto alla modalità di demolizione dei muri, in un cantiere lasciato volutamente aperto per dare possibilità alle persone di vedere come le pietre rimosse fossero tutte mantenute in vista della ricostruzione dei parapetti. Sono state quindi riutilizzate in toto, ad eccezione di quelle eccessivamente danneggiate e di quelle più grandi di copertura che vengono sostituite da pietre nuove.

Ecco come si presentava il parapetto prima dell’intervento del Comune

Le pietre più grandi rimosse e che risultano ancora “sane” verranno tutte riutilizzate: vengono portate al magazzino comunale e saranno reinserite nelle Mura in occasioni di interventi puntuali di sostituzione di altre pietre danneggiate o in cattive condizioni.

Vengono posate pietre nuove: si tratta delle stessa pietra, ovvero pietra di Sarnico, con identica lavorazione, usata in tutti i recenti cantieri di sistemazione della cinta delle Mura di Bergamo, anche nel cantiere della Soprintendenza del 2011. Una volta posate, le pietre subiranno il processo di “velatura” ovvero saranno “invecchiate” in modo da armonizzarsi al resto delle coperture delle Mura.

Una pietra nuova e una già velata. Da notare la differenza di colore prima e dopo la lavorazione.

La Soprintendenza ha visitato più volte il cantiere in corso in questo momento. Ha optato per applicare dei correttivi: viene tolta malta in eccesso in alcuni punti, in altri ne viene messa dell’altra, viene rimossa qualche pietra posta in maniera “incongrua”. La differenza tra il muro sistemato dal Comune e quello sistemato dalla Soprintendenza nel 2011, a fine intervento, sarà minima.

A sinistra il parapetto al baluardo di San Lorenzo (Soprintendenza, 2011) , a destra il parapetto al baluardo di san Giacomo (con pietre ancora da “invecchiare”, Comune 2016)

Nessun danno è stato arrecato al monumento e nessun pregiudizio è stato recato al bene culturale. Nel 2017 sono previsti altri interventi, anche questi inseriti nel piano di gestione allegato al dossier di candidatura consegnato a UNESCO: si interverrà sulla piattaforma di Santa Grata, che allo stato attuale si presenta con un mix di lavorazioni e con zone particolarmente danneggiate e pietre mancanti.

Uno sguardo alla piattaforma di Santa Grata.

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