“Un’opera all’interno di un cantiere è un’occasione unica che può presentarsi solo una volta in un secolo”

L’Assessore alla cultura Nadia Ghisalberti spiega l’importanza dell’allestimento dell’Ange de Nisida, l’opera che aprirà il Donizetti Opera Festival il prossimo 16 novembre. Un’opera unica non solo perché alla prima mondiale, ma anche perché sarà messa in scena nel cantiere del Teatro Donizetti, a lavori ancora in corso.

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L’interruzione dei lavori per la rappresentazione de L’Ange de Nisida, innanzitutto, non comporterà alcun ritardo circa la consegna ultima da parte dell’impresa appaltatrice, prevista per la fine del primo semestre 2020. Da tale data inizieranno i collaudi che, presumibilmente, si esauriranno entro il termine del 31 agosto.

La rappresentazione dell’opera inedita di Donizetti, per tutte le ragioni che si diranno, si inserisce a pieno titolo nell’insieme delle attività celebrative di avvicinamento alla riapertura del teatro cittadino.

Per meglio comprendere le motivazioni e il senso della Prima de L’Ange de Nisida nel “cantiere” Teatro Donizetti è bene aver presente le scelte artistiche della programmazione del Festival Donizetti Opera dal 2014.

Premessa sul Festival Donizetti Opera

Il Festival internazionale Donizetti Opera è la manifestazione organizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti per promuovere l’immenso patrimonio musicale dal suo cittadino più illustre, il compositore Gaetano Donizetti (1797–1848). Molte delle 80 opere composte da Donizetti non sono state eseguite in tempi moderni, alcune mai in assoluto. La direzione artistica di Francesco Micheli, dal dicembre 2014, con il supporto degli studi musicologici della sezione scientifica guidata da Paolo Fabbri, ha avviato il recupero di titoli rari e poco frequentati e la realizzazione di autorevoli edizioni critiche. Da qui si comprende l’importanza culturale e scientifica del Festival e il suo potenziale attrattivo nei confronti dei tanti appassionati da tutto il mondo che attendono con brama l’esecuzione di nuove riscoperte. Le produzioni del Donizetti Opera si avvalgono di un cast di livello internazionale selezionato dallo stesso Micheli e dal direttore musicale Riccardo Frizza, una delle più importanti bacchette al mondo nel repertorio belcantista.

Nei primi cinque anni di vita, il Donizetti Opera è riuscito già a imporsi nel circuito internazionale dei festival monografici e, nella sola ultima edizione (novembre 2018), ha registrato il +30,1% di presenze pari a 8.491 spettatori, aumentando anche le alzate di sipario (+27%), il pubblico straniero che supera quello italiano (54%) e il pubblico dei giovani con oltre 2.731 under 30 fra alunni del contesto scolastico lombardo e nuovi appassionati.

La rilevanza del Festival è testimoniata anche dalle 92 testate accreditate nel 2018 provenienti da tutto il mondo: dagli USA, dalla Russia, dal Messico e da tutti i principali paesi europei.

Francesco Micheli e Riccardo Frizza ritirano il premio Oper!

Fra i traguardi più significativi citiamo il premio come miglior festival europeo, tributato il 21 settembre 2019 dalla critica tedesca riunita dalla rivista di settore Oper! e l’assegnazione a Bergamo dell’edizione 2020 di Opera Europa, il congresso annuale di tutti i teatri d’opera del Continente.

L’unicità della messa in scena de L’Ange de Nisida

Donizetti aveva scritto L’Ange de Nisida per il parigino Théâtre de la Renaissance (1839–1840), ma l’opera non aveva mai raggiunto le scene, dato che quel teatro nel maggio 1840 aveva dovuto sospendere la programmazione per difficoltà finanziarie. Quelle parole e quella musica però non andarono perse, perché di lì a poco confluirono in La favorite, scritta per l’Opéra, dove debuttò il 2 dicembre 1840.

La partitura, che si credeva perduta dopo il mancato debutto nel 1839, è invece stata recuperata e ricostruita da Candida Mantica, giovane ricercatrice calabrese con un dottorato alla Southampton University, che ha lavorato per otto anni sui fogli manoscritti alla Bibliothèque Nationale de France di Parigi, sparpagliati in 18 contenitori nei quali è riuscita a identificare circa 470 pagine manoscritte di Donizetti, grazie anche alla copia di una bozza del libretto conservata a Bergamo.

È un titolo della piena maturità donizettiana, che ora giunge finalmente in scena in “prima” assoluta mondiale il 16 novembre 2019 (in forma solo di concerto la si era potuta ascoltare quest’estate a Londra, al Covent Garden, il 18 luglio 2018), con la regia di Francesco Micheli, l’Orchestra Donizetti Opera diretta da Jean-Luc Tingaud, le scene di Angelo Sala e i costumi di Margherita Baldoni, con Florian Sempey nel ruolo di Don Fernand d’Aragon, Roberto Lorenzi come Don Gaspar, Konu Kim come Leone de Casaldi e Lidia Fridman nei panni della Comtesse Sylvia de Linare’s.

L’altra unicità di questo debutto consiste proprio nella messa in scena nel cantiere del Teatro Donizetti prossimo alla completa riapertura, una scelta artistica del direttore e regista Francesco Micheli. Un allestimento prodotto dalla Fondazione Teatro Donizetti che segna quindi una doppia rinascita — dell’opera persa e del teatro — segnalato a livello internazionale come avvenimento imperdibile.

“Mettere in scena un’opera all’interno di un cantiere è un’occasione unica che può presentarsi solo una volta in un secolo. Farlo con un’opera ricostruita del compositore bergamasco che ha dato il nome al teatro di Bergamo è un’opportunità che nessuno ha mai avuto prima.”

La grandissima attesa per questa prima mondiale è testimoniata dalla vendita dei biglietti esauriti in meno di 48 ore e dalle riprese di RAI 5 che documenterà l’evento.

Non da ultimo va ricordato che:

• la rappresentazione è il culmine di un’attività che si estenderà a tutto il mese di novembre finalizzata a rendere accessibile il cantiere e a far conoscere la complessità dei lavori di restauro a tutta la cittadinanza; a tal fine sono previste visite guidate in collaborazione con il FAI e la scuola Fantoni, oltre che la possibilità di assistere alle prove della messa in scena dell’opera;

• le date individuate sono state le uniche in grado di conciliare differenti esigenze ed impegni dell’orchestra, degli artisti e del regista.

Con riferimento ai costi di allestimento

Con riferimento a tale voce di spesa, si precisa quanto segue:

· opere edili a carico della Fondazione 7.800,00 euro circa,

· allestimenti e sicurezza a carico della Fondazione 97.500,00 euro circa,

costi che ad oggi risultano già interamente coperti da sponsorizzazioni di privati.

Con riferimento alle garanzie per la resa acustica

Sono stati effettuati diversi sopralluoghi dal direttore artistico Francesco Micheli, dal direttore d’orchestra Jean-Luc Tingaud e dalla musicologa, dr.ssa Candida Mantica, che hanno riscontrato la corretta impostazione dell’acustica di sala.

Con riferimento alla certificazione degli impianti

L’autorizzazione avverrà tramite la commissione di vigilanza che avrà il compito di verificare le diverse certificazioni richieste dalle norme di legge. A2A garantirà il riscaldamento del teatro.

Tutte le info per partecipare e prenotare: https://www.donizetti.org/it/news/lange-de-nisida-prende-vita-nel-cantiere-del-teatro-donizetti-prove-aperte/

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