La scuola Rosa in via Marzabotto: il suo rifacimento sarà finanziato con 5 milioni di euro (Foto di Colleoni)

Scuola, con i maxi cantieri risiko sedi per 400 studenti

Col rifacimento della Mazzi-Calvi, il distaccamento del Secco Suardo si trasferirà alla Nullo. Per la scuola Rosa, trasloco alla Camozzi e alla Papa Giovanni.

Comune di Bergamo
7 min readApr 4, 2023

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Da L’eco di Bergamo del 4 aprile, autrice Diana Noris

Incastri tra aule libere e studenti a cui trovare un banco, traslochi in fase di organizzazione, cantieri che stanno per andare in porto. Sarà un’estate intensa per l’assessorato all’edilizia scolastica di Palafrizzoni con due grossi cantieri da far partire entro la fine dell’anno: la demolizione e ricostruzione della scuola elementare «G.Rosa» in via Marzabotto e il primo lotto del plesso Mazzi-Calvi. Ed è risiko per la collocazione degli studenti che durante i lavori dovranno gioco-forza essere spostati dalle loro aule. Per la scuola «Rosa» la soluzione per i circa 170 studenti (9 classi) è stata condivisa con i genitori da tempo: le classi prime, seconde e terze si sposteranno alla vicina scuola elementare «Papa Giovanni XXIII» di Monterosso, mentre per le classi quarte e quinte basterà attraversare la strada, perché per loro sono stati ricavati spazi nella dirimpettaia «Camozzi». Anche i circa 250 studenti del liceo «Secco Suardo (10 classi), ospitati alla Mazzi-Calvi, dovranno spostarsi: l’ipotesi su cui stanno lavorando Comune e Provincia di Bergamo è quella dell’attuale scuola «Nullo», in via Rossini a Longuelo.

Il cantiere di via Calvi

I lavori all’istituto Mazzi-Calvi partiranno a novembre: una palestra ex novo con aule innovative e la ristrutturazione radicale della prima «ala» del plesso, occupata dagli studenti del Secco Suardo. A fine lavori l’intero edificio sarà dedicato alla scuola elementare e media, con una previsione che per ora è ancora un’idea: aprire due sezioni della scuola materna. Prende forma dunque la riqualificazione dello storico edificio, un progetto che l’amministrazione sta portando avanti grazie ai fondi del Pnrr. Il cantiere da 4,6 milioni di euro (di cui 3,2 finanziati dal piano nazionale per il rilancio, la restante parte sono risorse comunali) partirà, si diceva, a novembre. Ma il trasloco della sezione staccata del Secco Suardo è previsto durante l’estate, per evitare di doversi spostare a due mesi dal primo suono della campanella. Per gli studenti dell’istituto comprensivo invece non cambierà nulla, resteranno nelle aule attuali, nel corpo centrale e nell’«ala» che si apre verso via Palazzolo.

Mentre il primo lotto è già in fase di progettazione avanzata, per il secondo e terzo (che riguarderebbe la riqualificazione totale del corpo centrale e dell’«ala» che dà su via Palazzolo) il Comune prende tempo. Per rifare in toto l’edificio di epoca fascista, vincolato dalla Sovrintendenza, servono altri 6 milioni di euro. L’immobile, costruito nel 1932, è vincolato, ma su alcune parti la Sovrintendenza ha già dato il suo placet per una demolizione.

«Abbiamo fornito una ricostruzione puntuale dei diversi periodi in cui sono state apportate modifiche. La prima parte che sarà demolita è in fondo al corpo oggetto d’intervento, cioè l’attuale palestra, che è l’aggiunta più recente. Gli altri spazi saranno interamente rifatti, ma l’aspetto che contraddistingue questo primo lotto è l’edificio nuovo che sarà costruito al centro del cortile, una piattaforma che conterrà anche la nuova palestra. Sopra saranno realizzate anche delle aule innovative e sotto la palestra, leggermente seminterrata, sarà ricavato una sorta di auditorium con gradoni che si presta a diversi utilizzi».

Loredana Poli, assessore all’Edilizia scolastica e istruzione

Il futuro della sede distaccata

Per poter eseguire i lavori gli studenti del Secco Suardo saranno ricollocati in attesa di una sede definitiva. Spiega il consigliere delegato all’Edilizia scolastica e pianificazione scolastica e gestione del patrimonio della Provincia di Bergamo Umberto Valois: «Ringraziamo il Comune di Bergamo con il quale stiamo individuando una soluzione temporanea — dice -. Per l’anno scolastico 2024–2025 saranno pronte le 14 nuove aule dell’istituto Rigoni Stern al momento in costruzione, ma la succursale definitiva del Secco Suardo sarà pronta per l’anno scolastico successivo in via Gavazzeni, vicino all’istituto Quarenghi. Siamo consapevoli delle problematiche le famiglie dovranno affrontare, penso in particolare ai trasporti, ma come Provincia ci siamo attivati per reperire risorse, tramite bandi pubblici, per trovare soluzioni definitive».

I lavori alla Rosa

In estate traslochi in vista anche in via Marzabotto. L’edificio sarà svuotato per poi essere abbattuto e ricostruito. Il cantiere (6 milioni 600mila euro di cui 4 milioni e 150mila dal bando Spaziare) aprirà entro la fine dell’anno e durerà almeno due anni.

«Saranno realizzati tre corpi di fabbrica di forma quadrata che si caratterizzano per il cavedio interno dove si potrà fare ricreazione o altri tipi di attività all’aperto. Il corpo centrale prevede un’agorà con la possibilità di proiettare contenuti multimediali e la zona mensa più grande dell’attuale, così da ridurre i turni da due a tre. Gli altri due corpi ospitano le aule. Alcune sono divise dalle parete mobile, così da poter averne 2 o 4. Gli spazi saranno molto più flessibili, si potranno usare nuove metodologie, come la scuola senza zaino o il metodo Montessori».

La palestra, degli anni Novanta, non sarà demolita, ma riqualificata. Resteranno le uscite delle aule sul giardino, mantenute le aree pavimentate e i grandi alberi dell’area verde dove troverà spazio un orto e un frutteto. Il trasloco prenderà il via durante l’estate.

«Abbiamo cercato di creare meno disagio possibile alle famiglie, cercando di vivere questa situazione come un’opportunità. Durante la pandemia avevamo utilizzato gli spazi in modo diverso, abbattendo ad esempio alcune pareti. Ora andremo a ricomporre la situazione pre-Covid, ricaveremo nuovi spazi anche condividendo aule fino ad oggi a uso esclusivo di una particolare utenza».

Barbara Mazzoleni, dirigente scolastica della scuola Rosa

Nuovi edifici e manutenzioni Piano da 32 milioni di euro

Edilizia scolastica: oltre ai fondi del PNRR, anche quelli dell’Unione europea. Verranno ricostruiti 5 asili nido, per il rifacimento della Scuri 6,5 milioni

Un piano annuale per l’edilizia scolastica da circa 32 milioni di euro. Un investimento, ci tiene a dire l’assessore all’Edilizia scolastica e Istruzione del Comune di Bergamo Loredana Poli «che nella nostra città non si vedeva dagli anni Sessanta». Un piano, relativo al solo 2023, possibile grazie alle abbondanti risorse del Pnrr (Piano per la ripresa e la resilienza) che hanno rimpinguato le casse comunali. Ma a queste si aggiungono quelle del bando Spaziare, 15 milioni di euro erogati da Regione Lombardia, ma anch’essi provenienti dall’Unione europea e in parte destinati all’edilizia scolastica: di questi, quasi 5 milioni di euro serviranno per la nuova scuola elementare «G.Rosa» in Conca Fiorita.
Il grosso però viene dal Pnrr che finanzia progetti che altrimenti mai avrebbero visto la luce in un solo anno. Nella lista c’è il rifacimento della scuola Mazzi-Calvi, un intervento gravoso per gli alti costi della messa in sicurezza (dal punto di vista sismico) e dell’efficientamento energetico di un edificio vincolato dalla Sovrintendenza (certo sarebbe costato meno l’abbattimento e la ricostruzione, come nel caso della scuola di via Marzabotto).

La scuola Scuri nel quartiere di San Paolo

E ancora una nuova scuola: la primaria «Scuri», per il cui abbattimento e ricostruzione sono previsti quasi 6 milioni e mezzo di euro.
Rientrano nel piano anche gli asili nido. Ne saranno abbattuti e ricostruiti ben cinque: «I Coriandoli» in via Mozart alla Malpensata, «Il Ciliegio» in via Isabello a Boccaleone, «Il bruco verde» in via Biava a Valtesse, «L’erbavoglio» in via Toscanini a Longuelo e l’asilo nido «Villaggio degli sposi». Anche qui è questione di mesi perché le imprese si mettano al lavoro.

«La progettazione è avanzata, in questo momento stanno lavorando le Commissioni tecniche che determineranno l’affidamento dei lavori e la progettazione esecutiva. Gli uffici stanno utilizzando una modalità, prevista dal Codice degli appalti, che è l’appalto integrato: la gara viene affidata a un gruppo che riunisce i progettisti e l’impresa che esegue i lavori. In questo modo riusciremo a stare nei tempi dettati dal Pnrr».

Loredana Poli, Assessore all’istruzione del Comune di Bergamo

La scuola dell’infanzia Angelini

Il piano straordinario contempla anche progetti «minori» come il restauro dell’antico porticato della scuola «Donadoni» di via Tasso, edificio di epoca ottocentesca, ma anche il nuovo tetto della scuola dell’infanzia «Angelini» a Valverde. Negli oltre 30 milioni di euro del piano opere pubbliche dell’edilizia scolastica 2023 si tocca anche il tema degli impianti sportivi scolastici. Filo rosso le nuove generazioni, poste al centro della progettazione.

«Le opere vengono realizzate grazie a finanziamenti dello Stato o di Regione Lombardia provenienti dal Pnrr o dal bando Spaziare, di fatto sono tutti fondi europei. Per la nostra città è un investimento epocale, opere che da sole non saremmo riusciti a fare, è un piano davvero eccezionale. Il Pnrr, che fa parte delle misure Next Generation Eu, con questi interventi finanziati, dimostra davvero che l’investimento è per le nuove generazioni. Sono lavori che danno bellezza e offrono benessere ai bambini e alle bambine mentre sono a scuola. Le nuove regole di progettazione e le caratteristiche di sostenibilità, aumentano il senso di comfort quando si vivono gli edifici».

E nelle nuove progettazioni c’è il segno dell’esperienza pandemica. Un esempio è la nuova scuola «Rosa», «dove — spiega Poli -, abbiamo garantito gli ingressi in autonomia e abbiamo previsto spazi aperti e da gestire in base alle esigenze del momento».

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