“Ma non potevate farli durante la zona rossa?” Cantieri d’estate 2021, le risposte alle domande che si leggono più frequentemente sui social

Sono tanti i cantieri stradali — non tutti comunali, va detto — aperti in città nell’estate 2021. Un dinamismo che però ha arrecato qualche disagio alla viabilità e agli automobilisti, che nei giorni scorsi hanno rivolto al Comune diverse domande, soprattutto sui social network. Abbiamo raccolto quelle più frequenti e, grazie all’Assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla — abbiamo cercato di darne risposta.

Comune di Bergamo
7 min readJul 2, 2021

Ma non potevate farli in zona rossa? Ma perché non ci lavora nessuno? Non potete far lavorare 30 persone che così si finisce prima? Ma non sapete coordinare i cantieri? Sono alcune delle domande che, in questi giorni, riscontriamo sui social network a commento dei lavori in corso sulle strade di Bergamo nell’estate 2021. Cerchiamo di darne risposta.

I lavori del Comune di Bergamo

Prima di tutto, però, l’Assessore Marco Brembilla ci tiene a fare una precisazione iniziale, per meglio inquadrare il tema.

Innanzitutto vanno precisate alcune questioni, che ritengo preliminari: è stata istituita la scorsa estate una Commissione cui partecipano i realizzatori di condotte e/o impianti sottostradali, tutti gli esecutori, la polizia locale, i tecnici dei lavori pubblici e del commercio.

Questa Commissione ha lo scopo di coordinare le varie richieste, soprattutto per evitare scavi e ripristini continui sulle stesse strade; ovvio che le emergenze (perdite di gas, acqua o rotture di cavi dell’energia elettrica o telefonici) hanno una corsia preferenziale d’urgenza rispetto alla commissione stessa.

L’assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla

In questo anno abbiamo affrontato parecchie richieste e cercato di coordinare i lavori anche in merito alla viabilità. La pandemia ha sicuramente influito sui lavori quando, ad esempio, le ditte non avevano sede in Regione Lombardia, con difficoltà serie negli spostamenti, con alberghi e ristoranti chiusi.

Nonostante questo e nonostante cantieri impattanti, siamo riusciti a coordinare al meglio i lavori, dicendo anche dei no alle richieste degli operatori che, ricordo, sono forti del cosiddetto decreto scavi, in particolare per quanto riguarda i ripristini.

Ai lavori di sottoservizi, si devono aggiungere lavori eseguiti da privati a scomputo di oneri o per convenzioni (nuova rotatoria via S. Bernardino-Corti, via Corridoni-Gusmini o Chorus Life via Bianzana).

Detto questo vengo alle risposte alle domande più frequenti che si leggono sui social network in questi giorni.

MA NON POTEVATE FARE QUESTI LAVORI IN ZONA ROSSA?

No, perché le zone rosse venivano annunciate il venerdì pomeriggio ed entravano in vigore il lunedì successivo; perché non avevano una durata prefissata in quanto tenevano conto dell’incidenza dei contagi, perché per i lavoratori e le ditte fornitrici era impossibile organizzarsi in poco tempo, sempre considerando che molte ditte erano chiuse o avevano difficoltà di vitto, alloggio e spostamenti.

MA PERCHE’ TUTTI QUESTI CANTIERI CONTEMPORANEAMENTE IN CITTA’? CI METTO UN’ORA PER ARRIVARE AL LAVORO E PERCORRERE POCHI CHILOMETRI

Ci sono due questioni da porre: anzitutto si sono accumulate nel 2020 parecchie richieste non evase per quanto detto sopra. In secondo luogo ogni operatore ha delle urgenze-istanze degli utenti; nella Commissione del mercoledì, cerchiamo insieme di dare, per quanto possibile, una logica alle chiusure e deviazioni, sempre tenendo presente che il lasso temporale degli interventi va dalla chiusura alla riapertura delle scuole, cosa impossibile a scuole aperte anche solo con presenze degli studenti ridotte.

MA NON SI POSSONO COORDINARE MEGLIO LE OPERE SULLE NOSTRE STRADE?

Certamente si, la Commissione è nata proprio per questo, anche se non è sempre facile coordinare i tantissimi operatori del sottosuolo, oltre agli uffici comunali come detto sopra. La Commissione è stata istituita, su mia richiesta, un anno fa e ha già portato importanti risultati, sicuramente migliorabili se tutti remano nella stessa direzione.

SONO PASSATO DA TAL CANTIERE E C’ERANO SOLO 4 PERSONE AL LAVORO; NON SE NE POSSONO METTERE 30 COSì SI FINISCE PRIMA?

I cantieri, prevalentemente di sottoservizi, prevedono scavi, più o meno larghi secondo il sottoservizio da posare. I più classici sono rete gas, acqua, telefono, fibra ed elettricità. Le modalità lavorative sono sempre uguali: taglio asfalto, scavo, posa tubo e copertura con calcestruzzo, riempimento, asfalto provvisorio e, dopo alcuni mesi, definitivo. E’ evidente che non possono stare e non servono 30 operai per queste operazioni che comunque non finirebbero prima, avendo un punto di partenza e uno d’arrivo. Il numero degli operai è stabilito dall’impresa unitamente al coordinatore della sicurezza e dal tipo di lavoro.

PERCHE’ IN CITTA’ ALTA C’E’ UN CANTIERE DESERTO IN VIA PORTA DIPINTA?

In Via Porta Dipinta attualmente c’è una recinzione a protezione e chiusura della strada. Qualche settimana fa ha ceduto la parte di un condotto medievale a profondità di 6 metri dalla quota stradale, trascinando la fognatura a quota superiore. La fognatura è stata ripristinata; siamo in attesa del nulla osta della Soprintendenza per sistemare la condotta. In queste settimane la recinzione è a titolo precauzionale; il passaggio di veicoli e camioncini potrebbe causare un cedimento stradale con gravi conseguenze. Con Uniacque stiamo sollecitando la Soprintendenza per poi procedere ai lavori.

DA QUI ALLA FINE DELL’ANNO PREVEDERE ANCORA DI APRIRE MOLTI INTERVENTI?

Gli interventi in corso e quelli previsti saranno contenuti nel periodo delle vacanze scolastiche, compresi quelli più impattanti del teleriscaldamento. Alcuni sono di breve durata (montaggio passarella su via don Bosco o teleriscaldamento via Tiraboschi), altri per la loro natura necessitano di tempi più lunghi. Si deve anche tenere presente che, oltre al recupero 2020, nell’estate in corso ed in quella del 2022 dovremo concentrarci sui lavori, al fine di lasciare la città più libera nel 2023 quando Bergamo sarà Capitale della Cultura, con tante iniziative culturali che richiedono una città libera, il più possibile, dai cantieri.

MA PERCHE’ DOPO OGNI MANOMISSIONE DELLA STRADA. L’ASFALTO VIENE RATTOPPATO MALAMENTE? IO CI PASSO IN BICICLETTA E RISCHIO DI CADERE OGNI VOLTA. NON C’E’ NESSUNO A CONTROLLARE LA QUALITA’ DEI LAVORI?

Non nego che, a volte, gli operatori non lavorino a regola d’arte. Si tenga presente che il rappezzo provvisorio viene poi sostituito da quello definitivo. I controlli li fa l’ufficio strade, ma purtroppo non c’è una persona, come in passato, che si dedica a questo. Si deve anche dire, per onestà, che le grandi società depositano una fidejussione unica per tutti i lavori, per cui se un lavoro viene fatto male in una strada è difficile estrapolare la cifra relativa a quel lavoro. Da anni sto chiedendo questo, ma non dipende dal mio assessorato. La Commissione che presiedo, ha anche il compito di fare il punto su queste situazioni e percorro anche personalmente la città per visionare i tempi, le modalità di scavo e ripristino e la qualità dello stesso.

ERA PROPRIO NECESSARIO INTERVENIRE SUI PONTI DELLA FERROVIA E DELLA CIRCONVALLAZIONE NELLA STESSA ESTATE?

Bisogna capire che i ponti della circonvallazione dipendono da noi, quelli delle ferrovie da RFI. Ho tentato, inutilmente, di chiedere ad RFI lo spostamento dei loro lavori, ma i problemi erano da risolvere subito. Aggiungo che l’unico ponte che impatta sulla circolazione è quello di via Zanica dove cadevano pezzi consistenti di calcestruzzo e bisognava intervenire soprattutto per l’incolumità di ciclisti e motociclisti. Inoltre una direttiva del Ministero delle infrastrutture imponeva (dopo il crollo di due ponti, il Morandi in particolare) un controllo di tutti i ponti. Da noi nessun pericolo di crollo, ma un grande bisogno di manutenzione.

MA I LAVORI DEL TELERISCALDAMENTO HANNO BENEFICI SOLO PER L’OPERATORE MENTRE I DISAGI SONO DI TUTTI. PERCHE’ ALORA CONSENTIRE QUESTI LAVORI TUTTI INSIEME?

Anzitutto è bene chiarire che i benefici sono della collettività. Il teleriscaldamento consente l’utilizzo di acqua calda che proviene dall’inceneritore di via Goltara; è sostitutivo di ogni altro tipo di combustile (gas-metano o gasolio), riduce notevolmente l’inquinamento e consente una vivibilità più ecologica soprattutto nei mesi invernali. Purtroppo sono lavori lunghi per il tipo di tubazioni e la profondità degli scavi; non possono essere eseguiti di notte per il rumore e il pericolo del lavoro notturno, necessitano di scavi impattanti. Due esempi su tutti: via Corridoni, cantiere partito da Piazzale Loverini che deve giungere al nuovo quartiere di Redona centro entro settembre. La distanza stessa rende ragione della necessità di iniziare ancor prima del termine delle scuole, per concluderlo prima della ripresa. Il secondo, appena iniziato in via S. Giovanni che, dopo aver percorso via Cesare Battisti raggiungerà Piazzale Oberdan (con il nodo della cascata del Morla), percorrere Viale Giulio Cesare per raggiungere lo stadio. Non è un cantiere facile, soprattutto è un cantiere lungo. Si farà il possibile per renderlo meno impattante con la viabilità.

Tutti i lavori per il teleriscaldamento nel 2021 in città

CONTESTATE MAI LAVORI A QUALCHE DITTA?

Certamente, ogni volta che i lavori non sono a regola d’arte. Vengono effettuate detrazioni se non si provvede a rifare quanto contestato.

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