Il cantiere per cambiare il rondò dell’autostrada ora è più vicino
Eredità — così come si presenta oggi — degli interventi infrastrutturali di Italia ’90, il rondò dell’autostrada di Bergamo è una delle spine della viabilità della città: pericoloso, trafficato, assurdo. Comune, Provincia, Regione sono al lavoro per cambiarlo: ecco cosa bolle in pentola (e il cantiere potrebbe aprirsi entro la fine del prossimo anno).
Si va avanti. Con attenzione e prudenza, vista la delicatezza della questione e il numero di enti coinvolti (Comune e Provincia di Bergamo, Regione Lombardia e Infrastrutture Lombarde, lo Stato con il finanziamento, Autostrade per l’Italia, ecc ecc), ma il progetto per la soluzione del rondò dell’A4 prosegue il suo iter e ieri è stato oggetto di una riunione di aggiornamento con il Sindaco Giorgio Gori e l’Assessore Stefano Zenoni a dialogo con l’Assessore regionale Claudia Terzi.
C’è ancora molto da fare, e il progetto deve passare il vaglio di Autostrade per l’Italia, ma si lavora per appaltare il cantiere entro la fine del 2020, chiudendo la fase di progettazione entro gennaio del prossimo anno.
Il problema dell’attuale assetto è proprio la rotatoria, ovverosia il moto circolare che deve fare ogni automobilista per immettersi e uscire dal dedalo di direzioni che attualmente si innestano sullo svincolo autostradale di Bergamo. Nelle ore di punta nella rotatoria transitano oltre 13.750 veicoli — questo il dato emerso dagli studi di traffico di Comune e Provincia di Bergamo — di cui 1.720 in ingresso verso via autostrada, 1.420 in uscita dalla città. Le intersezioni, allo stato attuale, sono numerose e rappresentano una delle principali criticità del rondò: si generano infatti, secondo lo studio di Infrastrutture Lombarde, ben 138 punti di conflitto, ovvero situazioni potenzialmente da incidente.
La filosofia del progetto è quindi semplice: eliminare il più possibile le intersezioni, rompendo di fatto il concetto di rotatoria attraverso corsie dedicate e rampe a livelli sfalsati, riducendo i punti di conflitto (secondo la simulazione dei progettisti, con il nuovo assetto scenderebbero del 65%).
Il progetto intrapreso presenta una rampa per consentire la direzione da Bergamo verso Orio con una soprelevata, una diretta dal casello A4 alle valli verso la circonvallazione cittadina, una da Orio a Bergamo. Non solo: si determina una corsia in più per ¾ di rotatoria, corsie ad hoc per entrare da Lecco in autostrada e dal casello a Orio, una rampa tra le auto provenienti da Lecco alla città di Bergamo. Un po’ complicato, è vero.
Sono previste le demolizioni della vecchia fabbrica che si trova al centro della rotatoria, della passerella metallica che raggiunge la fabbrica e di un tratto di viadotto attualmente sul rondò. Inoltre si prevede l’allargamento del ponte sulla via per Zanica per consentire la corsia dedicata verso Orio.
Una delle questioni aperte riguarda la vicinanza del casello A4 allo svincolo così pensato. Ad Autostrade per l’Italia sarà presto sottoposta la soluzione proposta dal progetto, ma non sono da escludere eventuali ritocchi o un sistema di pre-indirizzamento delle direzioni prima del casello autostradale, come avviene già in altre situazioni, ad esempio per la Ghisolfa a Milano.
Costo dell’operazione 25milioni di euro, già finanziati dall’allora Governo Renzi nel Patto per la Lombardia (la richiesta di includere l’opera venne dal Sindaco Giorgio Gori), siglato con l’ex Presidente di Regione Roberto Maroni. Il cantiere potrebbe durare 2 anni, prevedendo qualche disagio per la viabilità, vista la complessità dell’intervento. Intanto si va avanti. E non è poco.