Gori: “La situazione in Lombardia e i rischi che stiamo correndo: facciamo attenzione”
Il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha voluto parlare nel pomeriggio di martedì 20 ottobre alla stampa bergamasca per raccontare la situazione della città di Bergamo allo stato attuale, alla vigilia del provvedimento regionale che istituisce il “coprifuoco” tra le 23 e le 5. Ecco le parole del Sindaco, con un pensiero finale a baristi e ristoratori.
“Ho voluto incontrarvi — dice rivolto ai giornalisti collegati via web — per dare ai nostri concittadini, attraverso di voi, consapevolezza del momento in cui siamo, dei rischi che corriamo e della necessità di ritrovare il senso di responsabilità che abbiamo dimostrato nei mesi dell’emergenza covid19.
L’epidemia è fortemente ripartita in tutta Italia. La tanto paventata seconda ondata è arrivata. In particolare i numeri sono in rapida crescita in tutta la Lombardia, nella quale Milano, Varese, Monza rappresentano oggi le situazioni più problematiche. Bergamo, al momento, è la provincia meno colpita della nostra Regione, oggi i positivi sono +45, ma la curva è in crescita, in questi giorni.
Questo non ci può lasciare tranquilli. Per questo io credo che i cittadini di Bergamo, che hanno sanno cosa significa il covid19 quando colpisce con violenza, debbano mettere in atto tutti i comportamenti volti ad evitare che la situazione possa peggiorare anche qui, per non rivivere i giorni che abbiamo affrontato a marzo e aprile.
Il presidente della Regione Attilio Fontana ha introdotto la riunione di lunedì pomeriggio con i Sindaci della Lombardia leggendo i dati che il Comitato Tecnico Scientifico regionale ha fornito nelle scorse ore: le proiezioni elaborate ci dicono che nel volgere di poche settimane il numero di ricoveri potrebbe schizzare a 6000 — con 800 persone in terapia intensiva. Su questo dato poggiano le scelte che abbiamo condiviso ieri pomeriggio: non saremmo mai arrivati a parlare di coprifuoco, altrimenti.
Il Governo ha varato un Decreto, tarato su una media delle situazioni che si riscontrano nelle varie aree del Paese, lasciando pertanto alle Regioni la facoltà di assumere eventuali provvedimenti più restrittivi. Con questa consapevolezza ci siamo riuniti ieri. La misura del coprifuoco è riferita a tutta la regione perché ci pare che ci sia in questo forse la necessità di dare ai cittadini messaggi chiari e univoci: a partire da giovedì, dopo le 23 e fino alle 5 del mattino nessuno potrà circolare se non per lavoro o necessità. La Regione dovrebbe predisporre un modulo di autocertificazione, come quello che abbiamo utilizzato nei mesi della quarantena della scorsa primavera.
Il CTS aveva inizialmente proposto, soprattutto pensando ai territori che in questo momento in Lombardia destano maggiore allarme, la chiusura dei bar alle 18 e il coprifuoco a partire dalle 21. Dopo un confronto tra Regione, sindaci e rappresentanze politiche regionali, si è arrivati alla soluzione delle 23.
L’altra misura importante introdotta da Regione Lombardia riguarda la chiusura dei centri commerciali — al netto delle merceologie alimentari — nei fine settimana. In questo caso il CTS aveva proposto la chiusura di tutti i negozi nei fine settimana.
I cittadini devono quindi essere consapevoli che si prospetta una crescita del numero di contagi: si devono quindi limitare tutte le cose che non sono essenziali, ovvero quel che non riguarda scuole e lavoro. Per evitare un nuovo lockdown dobbiamo limitare tutto quel che non è essenziale e agire comunque con grandissima attenzione.
Le scuole rimangono una priorità: il sistema scolastico della città di #Bergamo ha dimostrato di essere un passo avanti a tutti gli altri. Desidero esprimere tutta la mia ammirazione per le scuole bergamasche che si sono organizzate per introdurre — per quel che riguarda le scuole superiori — la quota del 50% di didattica svolta a distanza. Il carico sul trasporto pubblico, anche per effetto di questa decisione, è destinato a scendere sensibilmente, al di sotto del 60% della capienza dei bus, in questo modo riducendo i rischi di contagio e contatto sui bus, cosa che ha molto preoccupato i nostri concittadini nelle scorse settimane, quando la quota di riempimento era stato fissato all’80% della capienza.
Un altro aspetto di grande importanza e di cui vorrei parlare riguarda i giovani. Le limitazioni che Regione Lombardia sta introducendo andranno a limitare l’attività di alcuni luoghi di possibile contagio, luoghi di aggregazione che sono particolarmente a rischio e che sono molto frequentati dai ragazzi: credo sia importante non dimenticare che l’età media dei casi positivi al covid19, allo stato attuale, è intorno ai 38–40 anni, il che implica che tra le persone positive al virus ci sono tanti giovani.
Voglio parlare, quindi, a loro con grande chiarezza: anche se i sintomi e le manifestazioni della malattia non sono particolarmente evidenti tra i ragazzi, sappiamo che il contagio corre e si diffonde soprattutto nelle famiglie ed quindi è fondamentale che soprattutto i più giovani seguano le regole che vengono imposte in questi giorni così difficili. Io credo che ogni ragazzo che abbia a cuore la salute dei propri genitori e dei propri nonni debba responsabilizzarsi il più possibile.
La situazione degli ospedali bergamaschi è al momento sotto controllo: al Papa Giovanni XXIII ci sono al momento 49 pazienti positivi al covid19, di cui 7 in terapia intensiva. Se saremo capaci di tenere bassa la curva del contagio, i nostri ospedali non saranno travolti dall’ondata che abbiamo conosciuto la scorsa primavera e le strutture si limiteranno ad accogliere pazienti da province più colpite, fuori Bergamo. È quindi fondamentale riuscire a contenere i numeri dei contagi, come abbiamo fatto finora, mettendo sempre le mascherine, tenendo le distanze, limitando gli spostamenti non necessari, lavandoci sempre le mani.
Vorrei inoltre che le persone anziane ritrovassero la prudenza dei mesi del lockdown, perché nel momento in cui salirà l’età media dei contagi – e sappiamo che questo può avvenire da un momento all’altro – aumenterà di conseguenza la loro vulnerabilità. Come Comune di Bergamo abbiamo già fatto una scelta precisa, nel tentativo di proteggere le persone più anziane, e abbiamo già chiesto di ripristinare i servizi di consegna a domicilio, partendo da quella dei farmaci – in collaborazione con Croce Rossa. Credo che sia di fondamentale importanza proteggere i nostri parenti, i nostri genitori, i nostri nonni, in questa fase di grande incertezza.
“I sacrifici devono essere ricompensati: spero che il Governo mantenga la promessa di aiutare e sostenere tutti quei baristi e ristoratori che vedranno a rischio il proprio lavoro.”
Noi sappiamo che, ogni qualvolta si decidano delle limitazioni, si va a toccare il lavoro di qualcuno. Quel che per me è svago, per molte persone è lavoro: penso ai ristoratori, ai baristi, agli operatori dei settori del divertimento, degli eventi, ecc. C’è piena consapevolezza e piena solidarietà verso tutti questi lavoratori. Il Governo ha appostato 4 miliardi di euro per ristorare i ricavi mancanti di queste attività. I sacrifici di queste prossime settimane devono essere ricompensati: spero che il Governo mantenga la promessa di sostenere e aiutare economicamente tutti quei baristi, ristoratori e lavoratori che vedranno a rischio il proprio lavoro.”