Effetto Capitale, record di turisti in città e provincia. Nel 2023 il turismo a Bergamo vale più di 300milioni di euro

Record di presenze, record di arrivi, mai così tanti turisti stranieri, risultati storici in diverse aree della Provincia: dai principali risultati dell’analisi dei numeri turistici del periodo gennaio-ottobre 2023 emerge in tutta la sua evidenza il traino di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura (con la città a superare ampiamente gli obiettivi della vigilia, con le presenze a quota +30% rispetto al 2019), ma anche il grande lavoro di promozione del territorio bergamasco, che dimostra non solo di aver recuperato, ma anche superato ampiamente i livelli pre-pandemia, ovvero di quel 2019 che rappresentò il picco per quel che riguarda il turismo verso casa nostra.

Comune di Bergamo
6 min readDec 7, 2023

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(Foto di copertina di Barbara Rossi)

I dati provinciali gennaio-ottobre 2023

In ambito provinciale, nei primi dieci mesi del 2023 il trend positivo registrato nel 2022 prosegue, superando persino i livelli del 2019. È il flusso dei turisti stranieri a fare da protagonista: dopo aver nettamente superato sia per arrivi che per presenze i valori del 2020 e del 2021, in questi primi mesi si ha avuto un deciso miglioramento anche per quanto riguarda il 2019. Le percentuali di crescita sono macroscopiche: gli arrivi fanno segnare +12% rispetto al 2019 e +22% al 2022, mentre per quel che riguarda le presenze la crescita si attesta a +18% sul 2019 e +22% sullo scorso anno. Le presenze sfiorano quota 2,5 milioni, tetto che facilmente sarà ampiamente superato entro la fine dell’anno.

Nel 2023 gli arrivi di turisti stranieri sono più di quelli degli italiani (51,2% vs 48,8%). Questo dato non è mai stato registrato negli ultimi quattro anni, segno di un cambiamento nella composizione del turismo bergamasco. Analizzando i dati assoluti, si può notare come il numero di arrivi di turisti stranieri sia aumentato di più (+25%) rispetto ad una crescita minore dei turisti italiani (+3%). La durata media del soggiorno rimane stabile sia per gli italiani che per gli stranieri, oltre i 2 giorni di permanenza media.

Il confronto con il 2019 rende ancor di più l’idea di un turismo in cambiamento rispetto al periodo pre-pandemico. Infatti, aumenta di poco il numero di turisti italiani (+1%), mentre il ruolo da protagonista è svolto dal turismo straniero, che fa registrare una crescita del 19,8%.

Per quanto riguarda le richieste relative al valore economico possiamo stimare che in media un turista spenda 119 € a testa (fonte Banca d’Italia)

Possiamo quindi ipotizzare che i 2,5 milioni presenze registrati finora generino circa 300milioni di euro (circa 52milioni in più rispetto allo scorso anno).

Tra le top 8 delle nazionalità che arrivano in Provincia spiccano Germania, Polonia e Francia. Da notare come tutte siano in netto aumento rispetto allo scorso anno, a conferma del potenziale del turismo straniero.

“Nei primi 10 mesi 2023 la nostra città ha saputo capitalizzare l’opportunità di Bergamo Brescia 2023, non solo centrando l’obiettivo del +20% di presenze turistiche che ci eravamo prefissati, ma anche superando ampiamente questa quota, con un +30% che segna un dato storico per il capoluogo. I dati ci dicono che Bergamo è sempre di più una meta turistica internazionale: ne è prova il fatto che il 76% delle presenze turistiche di quest’anno siano state straniere, il 74% degli arrivi verso la città, due risultati particolarmente significativi dell’efficacia del nostro lavoro di pianificazione di questi ultimi anni”.

Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo

Focalizzandosi sulle zone della provincia, i dati evidenziano come quasi tutte abbiano superato i livelli del 2019 sia per arrivi che per presenze. In particolare, l’Alto Sebino e la Val Brembana hanno fatto registrare dei numeri da record, superando di gran lunga i valori del 2019. L’Isola e la Pianura, invece, sono le uniche zone in calo, sia per arrivi che per presenze, rispetto al periodo precedente alla pandemia. Questo dato può essere causa diretta della pandemia stessa: quelle zone erano frequentate principalmente da persone che viaggiavano per lavoro e molto meno per motivazioni ricreative o culturali.

Il fatto che la modalità di incontro sia cambiata con la pandemia — le riunioni in presenza sono infatti spesso sostituite da quelle virtuali — può aver inciso sul minor numero di arrivi e di presenze in quelle zone. La Valle Imagna fa registrare un exploit rispetto al 2019 (quasi +120% sia per arrivi che per presenze) per quanto riguarda il settore extra-alberghiero.

Il dato del capoluogo: effetto Capitale, +30% di presenze

Capitolo a parte merita l’analisi dei dati della città, nella quale maggiormente si evidenzia l’effetto Capitale della Cultura: l’obiettivo del +20% della vigilia non solo è stato raggiunto, ma ampiamente superato per quel che riguarda le presenze dei primi 10 mesi 2023, toccando quota +30% sul dato dell’anno record 2019.

Molto positivo anche il dato per quel che riguarda gli arrivi, con un risultato di crescita per la città di +24% rispetto al 2019, +42% rispetto allo scorso anno.

L’impatto di Bergamo-Brescia capitale della cultura 2023 è evidente: il numero di escursionisti (visitatori che si fermano in città per qualche ora) è aumentato di molto rispetto all’anno precedente (+57%), e la sentiment analysis del web mostra come si parli in maniera decisamente positiva dell’evento.

L’analisi del web conferma la buona reputazione di Bergamo. La grande differenza rispetto agli scorsi anni è data dall’aumento di post relativi a Bergamo-Brescia Capitale della Cultura, che sta positivamente interessando gli utenti.

Previsione festività 2023, andamento positivo del turismo verso il capoluogo

Anche la fine dell’anno pare non tradire le aspettative e i trend già evidenziati nei primi dieci mesi dell’anno. Le prenotazioni per il ponte dell’Immacolata registrano un +9% rispetto allo scorso anno e il dato di crescita si consolida lungo tutto l’arco del mese di dicembre, con un +6% di prenotazioni già effettuate per il periodo della fine dell’anno.

Il tasso di occupazione giornaliera delle strutture ricettive si attesta intorno al 75% per quel che riguarda il ponte dell’Immacolata, è già oltre il 50% se si guarda al Capodanno.

Positivo anche il dato che emerge dalla durata del soggiorno di coloro che intendono visitare Bergamo a dicembre, con una presenza media intorno a 2,7 giorni, risultato questo molto significativo e in netto miglioramento rispetto ai trend storici.

In questo scenario, si registra — di fronte a un’evidente crescita della domanda — anche un incremento dei prezzi medi per una camera in città, circa 17€ in più per notte rispetto allo scorso anno, con un valore poco superiore a 120€ per notte.

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