“Ecco perché quest’anno non festeggio l’8 marzo”
Lo scrive Loredana Poli, Assessora all’istruzione del Comune di Bergamo, in un intervento che sottolinea le difficoltà e l’impegno che le scuole e le famiglie (soprattutto le donne) stanno sostenendo nel districarsi tra le disposizioni contenute soprattutto nella recente ordinanza regionale, quella che ha reso la Lombardia, in pochissime ore, “zona arancione rafforzato”. Ecco cosa scrive oggi Poli.
La riorganizzazione delle scuole in termini di orari e attività in presenza dipende dai Dirigenti Scolastici ai quali va la mia piena solidarietà per come sono stati lasciati soli a fronteggiare le legittime richieste delle famiglie senza chiari e pertinenti riferimenti normativi cui appoggiare le proprie decisioni. Le richieste delle famiglie, dei genitori lavoratori, sono tanto più legittime in una Regione nella quale la zona arancione scuro prevede più attività aperte rispetto alla zona rossa. In particolare, io credo che le indicazioni del Ministero e la mancanza di indicazioni di Regione sulla fattispecie introdotta dall’ordinanza 714 stiano dimostrando poco rispetto e considerazione alla categoria di lavoratori ai quali si sta chiedendo di più: i lavoratori della sanità (che dipendono direttamente dalla stessa Regione Lombardia!). Nella nostra Regione infatti stanno lavorando con turni forzati, permessi e ferie revocati.
Al di là dei lavoratori in ambito sanitario, poi, è necessario arrivare alla definizione dei lavoratori essenziali ed è necessaria una norma a chiarimento dal Governo, o, visto che ha introdotto una fattispecie che non esiste — cioè la zona arancione rafforzata - da parte di Regione Lombardia: nella regolamentazione della zona arancione scuro, la Regione parte dall’idea di tenere aperte più attività rispetto alla zona rossa, ma non si pone minimamente il tema dei lavoratori-genitori e di come il sistema complessivo dei servizi educativi e dell’infanzia possa organizzarsi di fronte a questa fattispecie.
Oggi è l’8 marzo. Non posso non pensare che questa confusione ci porti a questa giornata senza la giusta attenzione verso lavoratori e lavoratrici delle zone rosse e delle zone arancione scuro. Non c’è attenzione alla tutela dei loro bambini: non si tratta di fare graduatorie tra lavoratori di servizi diversi, ma di riconoscere una oggettiva situazione di priorità che sicuramente ha tante sfaccettature che devono essere al più presto definite e disciplinate, perché ciascuna e ciascuno possa fare il proprio lavoro sapendo che i figli sono nella migliore situazione possibile, educativa e di relazione: la scuola.
In questa situazione, le conseguenze delle disposizioni ricadono maggiormente sulle spalle delle donne: e per questo motivo penso non ci sia nulla da festeggiare in questo 8 marzo, ma che invece ci sia tanto tanto ancora da fare.
Nel frattempo, noi amministratori abbiamo il dovere di continuare a chiedere che si definisca la lista dei lavoratori e delle lavoratrici essenziali al fine dell’accoglimento dei loro figli a scuola.
Venendo alla nostra città, i servizi educativi del Comune di Bergamo stanno affiancando le scuole con la riorganizzazione dei servizi per il diritto allo studio e con il supporto alla didattica a distanza:
- sono rimasti a disposizione delle scuole e delle famiglie gli oltre 200 devices, tra pc e tablet, forniti nel corso del 2020 e le 50 connessioni rinnovate a fine anno;
- il servizio mensa rimane attivo anche per pochi bambini. Il servizio è stato prontamente riorganizzato scegliendo di ricorrere quasi solo ai pasti trasportati per rispondere con meno sprechi al variare dei numeri in presenza di bambini e insegnanti che le scuole ci comunicano. Sul tema dello spreco alimentare, abbiamo chiesto alla azienda che gestisce la ristorazione scolastica di gestire con oculatezza anche le derrate acquistate fino a venerdì per il numero normale dei pasti quotidiani ed improvvisamente rivelatesi eccessive. La ditta Ser.Car. fornisce continuativamente pasti gratuiti alla mensa dei poveri, verso la quale indirizziamo anche gli eventuali eccessi di questo periodo.
- il servizio di assistenza educativa scolastica e trasporto per la disabilità rimane garantito e attivo, pur con le difficoltà legate al fatto che anche questi lavoratori si devono auto-organizzare con i loro figli a casa.
- in considerazione della maggiore necessità di didattica a distanza, da scuola verso casa, insieme alle scuole monitoriamo le necessità di consumo per valutare eventuali ampliamenti della banda in fibra veloce che era già stata aumentata a novembre (in occasione della temporanea dad delle scuole secondarie di primo grado).