Tutte le risposte su piazza Dante, punto per punto
Sono passate quasi due settimane dal taglio dei 10 alberi di piazza Dante, piante che verranno sostituite a cantiere completato, da nuovi alberi, essenze e arbusti. Nel frattempo sui social network si è scritto di tutto, molto spesso senza conoscere la situazione, le procedure, le caratteristiche dell’ex Diurno, le fasi di una progettazione delicata come quella su piazza Dante e sul centro piacentiniano. Abbiamo allora deciso di raccogliere le principali critiche sul tema e di rispondere a ciascuna di esse nel modo più chiaro e sintetico possibile.
Il Diurno è stato svenduto dal Comune ai privati
Falso. Il Comune non è MAI stato proprietario del Diurno. Il proprietario era lo Stato, ovvero il Demanio. Ha messo in vendita lo spazio e per ben due volte i bandi sono andati deserti. Al terzo bando si è presentato un acquirente che lo ha comprato per una cifra di poco inferiore a 800mila euro. Alta se consideriamo le condizioni in cui versa quello spazio, la necessità di farci lavori costosi e il fatto che è vincolato dalla Soprintendenza, quindi con forti limiti di intervento.
Il Comune paga con i soldi di tutti i cittadini l’intervento di un privato per farci un locale di lusso?
Anche questo è falso. Il Comune si accollerà esclusivamente i costi dei lavori di sistemazione della superficie della piazza che avrebbe dovuto affrontare in ogni caso, viste le condizioni in cui versano l’asfalto, i vialetti, il giardino e la stessa fontana, e che si aggiungeranno a quelli già previsti per la sistemazione delle restanti aree pubbliche del centro piacentiniano. L’intervento di riqualificazione del Diurno è interamente a carico del privato: lo scavo, l’impermeabilizzazione più a diretto contatto dell’edificio, le vie di fuga antincendio, la realizzazione degli spazi tecnici necessari al funzionamento dei locali. Per quest’ultimi, realizzati su porzione di sottosuolo pubblico, ha riconosciuto al Comune un canone di concessione di 103.200,00€ per una superficie di 688 mq.: un valore di 150 €/mq che è mediamente molto più alto rispetto ad un’area edificabile in superficie, ancor di più se si pensa che la sua destinazione è vincolata esclusivamente a locale tecnico.
Un altro locale: Bergamo è troppo piccola per continuare a dare licenze a caso. Poi finisce che sopravvivono solo quelli più grandi e con i soldi (qualcuno ha scritto “gli amici vostri”).
Non funziona così. La legge non consente né di porre un tetto alle licenze, né di scegliere quali rilasciare. Il Comune — con la sola eccezione di Città Alta, che una recente norma sugli spazi monumentali ha consentito di sottoporre ad una speciale regolamentazione — non può entrare nel merito delle nuove aperture, ma solo accertare che abbiano tutti i requisiti e le caratteristiche richieste dalla legge. Punto.
Che bisogno c’era di progettare uscite sulla piazza cosi grandi? Avete fatto un favore al privato.
Nessun favore al privato. Le dimensioni delle uscite di sicurezza sono fissate da norme ben precise dei Vigili del Fuoco, in rapporto alla superficie che devono servire e alla funzione che i locali devono ospitare. Trattandosi di spazi aperti al pubblico, il loro dimensionamento è significativo. Sarebbe stata la stessa cosa se la proprietà fosse diventata pubblica.
La fontana di piazza Dante sarà distrutta!
La fontana verrà restaurata e sistemata (oggi perde acqua). Per farlo i tecnici incaricati dovranno smontarla, restaurarla e rimontarla, così come già accaduto quando alla fine degli anni ‘40 fu realizzato lo spazio dell’ex Albergo Diurno. La si riporterà tra l’altro alle condizioni del disegno settecentesco, visto che Angelini, quando fu rimontata l’ultima volta, gli aveva costruito un basamento aggiuntivo che nulla centrava con la fontana originaria.
Sono stati tagliati gli alberi per i soliti interessi privati
Falso. Pubblico o privato, gli alberi sarebbero stati tagliati comunque. L’agibilità di un locale dipende infatti dalle sue condizioni igienico sanitarie, di sicurezza e di staticità, non dal tipo di proprietà. Anche se si fosse dovuta realizzare una biblioteca civica al piano sotterraneo, gli alberi sarebbero stati ugualmente da tagliare.
Che bisogno c’era di consolidare la grande cupola del Diurno se era un bunker antiaereo? E’ tutta una balla per tagliare gli alberi.
Di nuovo falso. La parte dell’Ex Diurno che era stata inizialmente costruita come bunker antiaereo comprendeva solamente la galleria che gira intorno allo spazio centrale della grande cupola, che inizialmente doveva essere riempito di terra. Quando ci si rese conto che non era più necessario destinarlo a questo scopo, perché la guerra era nel frattempo finita, si decise di realizzare la sala centrale, costruendo una cupola con un solaio spesso appena 20 centimetri, su cui poggiano la soprastante fontana e gli alberi. Nel corso del tempo le radici degli alberi hanno intaccato la cupola, peggiorandone sensibilmente le condizioni (peraltro già critiche se rapportate ai requisiti di sicurezza fissati dalle norme oggi vigenti).
Il Diurno si poteva impermeabilizzare e consolidare da sotto
Anche questo non è vero. Esistono tecniche di impermeabilizzazione “da sotto” — basta pensare alle stazioni della metropolitana — ma che è impossibile utilizzare quando, come in questo caso, si deve contemporaneamente consolidare il solaio per evitare che crolli, e in presenza di un vincolo monumentale che impediva di modificare i locali ipogei per fare spazio alle necessarie strutture di consolidamento. Si pensi che lo stesso spessore del solaio è oggetto di vincolo. Impermeabilizzare da sotto l’avrebbe lasciato esposto al deterioramento causato dall’acqua, in contrasto con il pronunciamento della Soprintendenza.
Alzeranno il Diurno di 50cm
Totalmente falso. Il Diurno è vincolato, quindi non si tocca. Saranno realizzati impianti, ingresso e uscite di sicurezza perché nel frattempo le norme parlano molto chiaro, ma la struttura rimarrà intatta.
Gli alberi di piazza Dante erano sanissimi
Non erano sani. Erano stati valutati in categoria C e C-D, ovvero non da tagliare necessariamente (come quelli di categoria D, perché c’e il rischio che cadano anche solo con raffiche di vento o un temporale forte), ma comunque malandati. Un albero cresciuto in città, di quasi 70 anni, difficilmente è sanissimo: nel caso di piazza Dante poi le radici hanno avuto poco spazio per crescere: si parla di 1m e mezzo di terra nei punti più profondi, 40 cm in quelli meno profondi. Piantare un olmo in cosi poco terreno non è stata una scelta particolarmente lungimirante. Due di questi alberi erano già stati tagliati negli scorsi anni, perché attaccati da funghi ed erano a rischio cedimento. Ma questo è un problema che riguarda ogni città: in Italia la maggior parte degli alberi in contesto urbano sono stati piantati dopo la guerra, da tecnici comunali spesso senza grandi competenze agronomiche. Alberi di 70 anni sono giunti a maturità e vanno quindi gestiti: nella gestione ci sono diverse azioni, tra queste anche l’abbattimento. Detto questo, si è comunque spiegato più riprese che le ragioni del taglio sono legate alla necessità di valorizzare l’ex Albergo Diurno, di cui abbiamo già parlato.
Han detto che tagliano gli alberi perché son malati, ma non lo sono
Falso. In nessuno dei documenti o delle dichiarazioni del Comune si è mai sostenuta la necessità di tagliare gli alberi perché ormai spacciati o malati. Una dichiarazione di questo genere è stata rilasciata da uno dei progettisti in relazione alla richiesta di trasferire le piante altrove: gli alberi non avrebbero mai retto un trasferimento, proprio perché anziani e non in gran forma. Nel caso del piazzale degli Alpini, sono stati trasferiti 20 alberi al parco di via Leopardi: questi sono sopravvissuti al trauma dello spostamento perché giovani (8 anni circa) e con un apparato radicale contenuto. Gli alberi — ad esempio — che invece si trovavano davanti alla sede del Credito Bergamasco sono stati trasferiti e sono morti nel giro di poco tempo, proprio perché non abbastanza giovani da reggere l’operazione.
Sono stati tagliati senza una perizia agronomica firmata
Falso. Il Comune nel 2018 ha richiesto una perizia per accompagnare il progetto che era in fase di redazione. La perizia è stata firmata dall’agronomo Canepa ed è depositata negli uffici del verde.
Una nota di metodo: la perizia che un agronomo redige per confutare o criticare il lavoro di un altro agronomo è considerata un comportamento deontologicamente molto discutibile perché non tiene conto delle responsabilità che sono collegate al lavoro di un progettista. Dichiarare un albero come sano ha un valore diverso se il professionista non dovrà mai rispondere del suo parere nelle sedi competenti qualora dovesse cadere in testa a un cittadino, non trovate?
Si divertono a tagliare gli alberi
Falso e anche un poco offensivo. Secondo voi, il Comune non si sarebbe voluto risparmiare tutto questo? Gli alberi stanno a cuore a noi come a tutti, avremmo quindi volentieri evitato di dover procedere al taglio. Come è successo in piazzetta Santa Lucia, in via Goisis e in diversi altri contesti: quando era possibile salvaguardare gli alberi lo abbiamo fatto, anche sacrificando un miglior risultato estetico dei lavori (è in caso di Santa Lucia). Questa volta non era proprio possibile.
A proposito degli alberi che ci stanno a cuore: questa settimana sono stati piantati 40 ciliegi al parco della Trucca, ogni esemplare più alto di 2m. Durante lo scorso mandato ne abbiamo piantati più di 9 mila. In città gli alberi aumentano, perché è un obbligo di legge e perché vogliamo una città più verde. Ma quando vengono piantati pare non se ne accorga nessuno.
Li hanno tagliati perché ostacolano il 5G
Falsissimo. E’ una delle tante bufale che girano online. Per favore, distinguiamo le cose vere dalle molte del tutto prive di fondamento che circolano sul web.
E d’estate piazza Dante sarà rovente!
La prossima estate sarà un cantiere, quindi inagibile. A lavori ultimati saranno piantati nuovi alberi. Carpini bianchi in primo luogo, erba, nuovi arbusti. Saranno giovani, ma la natura ha i suoi tempi. E gli alberi giovani hanno molte più possibilità di attecchire rispetto a un albero già adulto in un contesto urbano.
Ora vogliono tagliare gli alberi di piazza Cavour e Largo Belotti!
Falso. Il secondo lotto di piazza Cavour e del tratto del Sentierone davanti al Teatro Donizetti prevede un incremento significativo della superficie verde, il mantenimento delle alberature esistenti e l’aggiunta di nuova vegetazione. Nel bando del concorso internazionale era stata prospettata la realizzazione di un parcheggio interrato in Largo Belotti, all’unico scopo di ampliare la pedonalizzazione del centro cittadino e di togliere dalla strada le auto oggi parcheggiate davanti agli uffici Statali, lungo via Sabotino e davanti a Palazzo Uffici (un edificio pubblico in cui lavorano centinaia di persone e che, a differenza per esempio del Palazzo della Provincia, non è dotato di parcheggio interrato). Si tratta però di un tema su cui ad oggi non è stato svolto alcun tipo di approfondimento, né da parte dell’Amministrazione comunale, né della Soprintendenza.
Tagliate gli alberi e poi l’aria diventa irrespirabile
Non sono certo pochi alberi abbattuti ad incidere sulle concentrazioni di agenti inquinanti nell’aria che respiriamo, così come — purtroppo — poco incidono in positivo le migliaia di alberi che abbiamo piantato questi anni. Servirebbe molto ma molto di più, a cominciare dal cambiamento delle nostre abitudini riguardo a mobilità e riscaldamento domestico. Ciò detto, i dati sulla qualità dell’aria a Bergamo sono da anni in costante miglioramento. Perché si usa riscaldamento meno inquinante, le auto hanno meno emissioni, le caldaie a gasolio sono sempre meno, un po’ per volta modifichiamo i nostri stili di vita. Nel 2019 Bergamo ha così rispettato per la prima volta i parametri europei sulla qualità dell’aria. C’è tanto da fare, ma è una buona notizia.
Il cantiere si è fermato per le polemiche sollevate da alcuni cittadini
Falso. In base ai tempi fissati norme vigenti il cantiere partirà a metà marzo. Si è anticipato il taglio degli alberi per anticipare il periodo di nidificazione degli uccelli, come richiesto dal Garante degli animali. Nelle prossime settimane si installerà la recinzione di cantiere definitiva, una fase che è stata posticipata per venire incontro alle esigenze dei commercianti e degli enti che affacciano su piazza Dante.
Censurate i commenti di chi non la pensa come voi sui social
Tanti hanno espresso il proprio parere sui social. E a tanti è stato risposto, con un chiarimento, una spiegazione, il link ad un documento, anche solo una presa d’atto. Nessun messaggio critico è stato censurato. Ma sui social del Comune vigono regole di policy, tutte reperibili online. E a chiunque interagisca con gli account del Comune è richiesto di rispettare queste regole (per esempio, non si accettano ingiurie e messaggi violenti o discriminatori, e non vengono pubblicati messaggi inviati da account anonimi o sotto psedonimo). Chi non le rispetta si aspetti delle limitazioni di accesso o pubblicazione.