“I cantieri nella fase 2? Ripartire è una sfida. Dispositivi di protezione, sanificazione degli attrezzi, distanze: niente sarà come prima”

L’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Bergamo, Marco Brembilla, interviene per raccontare come vede la riapertura dei cantieri a partire dal 4 maggio, ripartenza che per Bergamo significa diversi interventi importanti. Ecco quali ed ecco come ripartiranno.

Comune di Bergamo
4 min readApr 29, 2020

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“L’emergenza #coronavirus ha costretto il blocco dei cantieri in tutto il Paese: tutti i cantieri eccetto quelli stradali, a Bergamo in questo periodo non in corso, perché inseriti nei nuovi bandi che sono stati sospesi, non potendo poi aprire le buste per le offerte economiche.

Con il 4 maggio riapriranno i cantieri sospesi: si parla del primo tratto di ciclabile dal quartiere di S. Tomaso al Villaggio degli Sposi, del rifacimento e allargamento del marciapiede di via Astino e dopo il 20 maggio anche del nuovo marciapiede sul Viale Papa Giovanni tra via Bonomelli e via Paleocapa.

Riprenderanno anche i lavori di ristrutturazione del teatro Donizetti.

Marco Brembilla è assessore ai Lavori Pubblici di Bergamo dal 2014

Non sarà come prima: i piani di sicurezza andranno integrati con le normative riguardanti le distanze tra operatori, all’utilizzo di mascherine oltre ai “Dispositivi di protezione Individuale” già in uso nei cantieri, ogni giorno dovranno essere sanificati gli attrezzi e i luoghi di cantiere (box ufficio, box materiali), con un aumento di costi che, almeno per un po’ di tempo, dovrà far parte dei costi della sicurezza.

Credo sia necessario ripartire, sappiamo tutti come l’edilizia sia un volano per tantissime attività: dai fornitori, alle varie ditte che compongono un lavoro sia esso su fabbricati o strade, alle varie necessità dei lavoratori in termine di ristorazione e alloggio per imprese che provengono da altre regioni.

Tutto non sarà come prima, ma è questa la sfida: rendersi conto che questo motore deve ripartire perché componente essenziale dell’economia bergamasca e nazionale.

Per quanto riguarda il Comune di Bergamo si tratta di far ripartire o iniziare opere importanti legate al Bando Periferie: l’ex Centrale di Daste e Spalenga e la Passerella di Boccaleone, opera molto attesa perché consente il collegamento pedonale tra le due parti del quartiere di Boccaleone, oltre al raggiungimento delle scuole e del centro anziani.

Il Programma delle opere pubbliche relativo al 2020, approvato poco prima di Natale è sicuramente ambizioso, con numeri che la pandemia ci costringerà a rivedere, ma comunque composto da opere molto importanti per i quartieri, per la mobilità dolce (ciclabili, zone 30, messa in sicurezza attraversamenti), opere anche molto attese (ampliamento Centro terza età Loreto e parcheggio a Grumello del Piano), oltre alle opere annuali necessarie per ben-tenere la nostra città, quali asfaltature, allargamento marciapiedi, implementazione illuminazione.

Inutile nascondere che qualcosa slitterà; questi due mesi abbondanti senza poter effettuare le gare dei progetti 2019 o il blocco delle gare d’appalto, produrrà qualche effetto, ma la sfida è recuperare il più possibile il tempo perso, anche semplificando le procedure del Codice degli appalti.

Il 4 maggio il Consiglio regionale approverà uno stanziamento a fondo perduto per i Comuni; la città di Bergamo dovrebbe ricevere 2 milioni di euro che ci consentiranno di finanziare completamente opere previste e di avere a disposizione ulteriori fondi oltre a quelli già previsti.

Ovviamente si spera in un aiuto sostanzioso da parte dello Stato: siamo uno dei Comuni più colpiti e credo che sia fondamentale.

Ripeto, non sarà facile lavorare con mascherine e guanti, mantenere le distanze, sanificare attrezzi e ambienti, ma con un po’ di buona volontà, quella che abbiamo dimostrato stando in casa per due mesi, possiamo fare in modo che un motore trainante come quello dell’edilizia pubblica e privata dia quella spinta di ottimismo di cui abbiamo estremo bisogno.

Centrale rimane il tema della salute dei lavoratori.

Certo, credo anche che una semplificazione delle procedure (che non significa uscire dalla legalità) ci aiuterebbe molto: se Governo e Parlamento vogliono, si può fare velocemente; non è possibile che passi tanto tempo dall’uscita della gara e l’inizio dei lavori.

La pandemia lascia uno strascico pesante di lutti e difficoltà economiche; vedere ieri completare in tempi record la posa del ponte di Genova, credo abbia strappato a tutti un sorriso di speranza.

L’unione delle forze, all’interno degli Enti e tra gli Enti stessi, la revisione di alcune procedure di gara che semplifichino l’iter per cantierare un’opera e l’inizio delle opere significa ottimismo, economia che riparte, futuro. La cosa peggiore sarebbe rallentare, il virus vincerebbe di nuovo.

Il tweet che annunciava i progetti da mettere in moto nel 2020

Allora avanti con le opere: abbiamo importanti progetti di valorizzazione dei quartieri e della bellezza di Città Alta; abbiamo sentieri e scalette che ci consentono di vivere bene all’aria aperta, abbiamo turisti che devono tornare e sognare con i nostri monumenti, panorami, storicità.

Tutto questo deve essere mantenuto, valorizzato, curato. Andare oltre il dramma con cautela, ma anche con un po’ di coraggio. Questo sarà il messaggio che darò ai miei collaboratori quando, dal 4 maggio riprenderemo i cantieri e le attività.

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