Bergamo è l’ultimo capoluogo lombardo ad adeguare l’Irpef a 0,8%

Il Comune di Bergamo presenta il bilancio di previsione 2020–22: un documento nel quale sono contenute scelte politiche importanti e misure strutturali per costruire nuove prospettive per i conti della città di Bergamo. Si registrano investimenti record, misure per famiglie e fasce deboli. Ma anche l’adeguamento dell’IRPEF (+0,2%) per far fronte a risorse che non aumentano e bisogni che crescono.

Comune di Bergamo
5 min readNov 20, 2019

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L’Amministrazione prevede una complessa e strutturata operazione di finanza locale con un doppio obiettivo: in primo luogo quello di affrontare lo squilibrio di parte corrente del bilancio, ovvero le minori entrate di fronte a uscite per servizi in crescita. La popolazione della città invecchia e le esigenze dei cittadini aumentano: di contro non sono cresciute le risorse a disposizione degli enti locali, con il risultato che la maggior parte dei Comuni italiani fatica a far fronte alle nuove fragilità.

Il Comune di Bergamo quindi adegua l’addizionale comunale IRPEF agli standard e ai livelli degli altri capoluoghi lombardi: Bergamo infatti è l’unica città a non aver previsto l’IRPEF all’aliquota 0,8%, essendo riuscita in questi anni a scongiurare aumenti con operazioni una tantum. Un aumento dello 0,2% per una città che è terza in Italia tra i capoluoghi per stipendi medi (più di 27mila euro l’anno) e che nel 2018 ha registrato un incremento medio dei salari del 1,8%.

Nel 2020 quest’operazione non è più rinviabile. Sembra un trend nazionale diffuso quello dell’adeguamento IRPEF: secondo dati del MEF (giu 2019), di 3700 Comuni che hanno comunicato le situazioni dei propri bilanci sono pochissimi, nel 2019 sono stati solo 47 i municipi che non hanno incrementato l’imposta pur potendolo fare.

Con un prelievo medio che va da 2 a 5 euro al mese (redditi tra i 12 e i 35mila euro l’anno), Bergamo recupera così 4,5milioni di euro. Con questo denaro l’Amministrazione garantisce un ambizioso piano di investimenti, ma soprattutto misure a favore delle famiglie e delle fasce di popolazione più debole.

Sono infatti previsti contributi affinché vengano salvaguardate le fasce più fragili della popolazione, a cittadini e commercianti possano migliorare la sicurezza delle loro case e dei propri esercizi, ma soprattutto a beneficio delle famiglie: quasi mezzo milione di euro verrà impegnato per azzerare le liste d’attesa dei nidi comunali; 200 mila euro sono previsti per nuovi servizi agli anziani; 50mila euro per un nuovo servizio di baby sitter calmierato, pensato per bambini dai 5 mesi ai 3 anni; rinforzare i servizi per l’infanzia, come spazi gioco e ludoteche.

In secondo luogo il Comune rilancia di nuovo la sfida sulle opere pubbliche, incrementando ancora gli investimenti sulla città. Nuovi fondi corrispondono a nuovo lavoro e a nuova ricchezza, attraverso un piano triennale da oltre 169milioni di euro che ricadono su Bergamo attraverso opere a 360°, ma soprattutto investimenti pensati per la riqualificazione dei quartieri e la creazione di spazi verdi e di qualità in tutta la città. Si registra quindi un record ulteriore di investimenti sulla città, con Bergamo che si conferma la città con un quota procapite più alta in Lombardia per quello che riguarda il conto capitale.

In questo scenario il Comune prosegue nella sua opera di spending review, attuando una verifica sulle spese essenziali e scongiurando l’incremento della quota destinata alle dotazioni di servizio per oltre 1,4milioni di euro. Un’operazione virtuosa che consente di migliorare ulteriormente i fabbisogni del Comune e avviare nuovi servizi a beneficio dei cittadini.

In questo complesso scenario, quindi, l’Amministrazione fa una scelta importante soprattutto in prospettiva: dare fiato alla finanza della città per garantire un futuro migliore e l’attuazione delle linee di mandato.

Per il 2020 inoltre salgono ancora gli oneri di urbanizzazione (oltre 9mln) e gli equilibri di bilancio vengono garantiti. Viene adeguata la tassa di soggiorno (1,4mln) che i turisti dovranno versare per l’utilizzo di servizi che vengono offerti dalla città, come i trasporti e la raccolta dei rifiuti.

“L’Amministrazione Tentorio aveva previsto di alzare l’IRPEF già nel 2015, ma grazie a un lavoro incessante e di alto profilo degli uffici siamo riusciti a scongiurare l’adeguamento dell’aliquota per quasi 5 anni. Ora ci troviamo nella condizione di dover decidere e decidiamo di dare un futuro più stabile alla nostra città, dando respiro ai conti pubblici, garantendo i servizi, prevedendo contributi ai cittadini, alle famiglie e alle fasce deboli, ma soprattutto sostenendo gli investimenti per migliorare i quartieri. Con questo piccolo sacrificio siamo certi di poter rendere Bergamo più competitiva, mettendo nuova linfa in un organismo che cresce e si sviluppa in modo più armonico e deciso rispetto a molti altri contesti del nostro Paese. Un grande ringraziamento ai servizi finanziari del Comune, ma anche ai colleghi della Giunta e alla maggioranza, che non solo hanno sostenuto con senso di responsabilità il documento programmatico, ma anche hanno lavorato perché si centrasse un risultato delicato in un momento non facile.” Sergio Gandi, vicesindaco del Comune di Bergamo

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