“Arrivano gli Angeli": una nottata con i City Angels tra i senzatetto di Bergamo

L’assessore alle politiche sociali Marcella Messina racconta la sua serata di ieri, passata in strada tra i senza fissa dimora con i City Angels di Bergamo.

Comune di Bergamo
3 min readOct 5, 2019

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“Arrivo nella sede dei City Angels Bergamo alle 20.10 e trovo subito pronti, con le divise di ordinanza felpe e baschi, il coordinatore con altri tre volontari pronti con lo zaino pieno di briosche, due termos di the caldo e guanti in lattice nelle tasche.

Le briosche sono state donate a fine giornata da dolce forno di Curno e tresoldi. È arrivato anche del pane, ma quello è meno indicato. Piace meno alle persone e quindi viene condiviso con la mensa di Don Fausto.

In partenza per la prima pensilina della stazione autolinee. Lì ci aspettano quattro senza fissa dimora che conoscono i volontari di loro si fidano e a loro affidano frammenti delle loro biografie. Nives ha bisogno di salviettine bagnate, deve lavarsi, oltre al the caldo e alle briosche. Altri cinque si aggregano alle richieste di the caldo e briosche: le regole proposte dai City Angels ai senza fissa dimora sono chiare. Si cerca di rispondere ai bisogni ma occorre mettersi in fila e aspettare il proprio turno con pazienza. Le persone riscaldate e un po’ rinfancate sorridono e ringraziano.

La seconda pensilina vede protagonisti Carlo e Margherita, stanno discutendo animatamente. Sono una coppia di strada. Un carrello della spesa pieno di sacchetti di plastica e di coperte. Lei ha ecceduto con il vino, lui per questo è arrabbiato. Margherita ieri è caduta e si è fatta male al piede. È senza una scarpa e ha bisogno di scarpe. Carlo aveva 10 euro e le ha comprato il Lasonil. A far loro compagnia anche il cane di Carlo. Era scomparso, è stato ritrovato. Margherita però non può stare senza scarpe. I City Angels li conoscono da tempo e hanno costruito con loro un rapporto di fiducia. Tranquillizzano Margherita, che piangeva, e parlano a Carlo. Si ritorna in sede e si prendono le scarpe, anche dell’intimo nuovo, sia maschile sia femminile. Portiamo dell’intimo e delle scarpe e nel frattempo Carlo ha preparato il letto che li ospiterà: due panchine avvolte da coperte. Il clima è tranquillo, il silenzio avvolge le autolinee.

Ci si sposta alla stazione. Qui c’è il pulmino di Terre di Mezzo e una dozzina di senza fissa dimora ci accolgono per il tè, rigorosamente in fila e che attendono di sapere dove trascorreranno la notte. Alcuni andranno da Don Fausto a Sorisole, altri al Nuovo Albergo Popolare. Alì vorrebbe delle briosche, ma sono finite e guarda un compagno di strada che la sta mangiando. Subito gliene offre metà. Mi guarda, mi sorride e mi dice: è il bello della vita in strada. Le persone sono buone.

Chiedono ai City Angels calzini e intimo pulito, sia maschile sia femminile e i City Angels con pazienza distribuiscono facendo attenzione anche alle taglie più adatte. Le persone chiedono cappelli e giacche: ma per questo dovranno aspettare mercoledi.

Martedì sono previsti nuovi arrivi di vestiario nella sede dei City Angels. Li conoscono per nome e li aspettano cinque sere a settimana.

I City Angels in totale a Bergamo sono 25. Vorrebbero aumentare il numero dei volontari e sarebbe bello utilizzare un pulmino. Faciliterebbe la distribuzione. Qualcuno dice, quando li vede arrivare, che sono arrivati gli angeli.

Un signore nella zona della fontana di piazzale Marconi li chiama, è un senza fissa dimora, ma non capiamo di cosa ha bisogno. Con un filo di voce e respiro affannoso dice di sentirsi male. Immediatamente chiamiamo l’ambulanza che velocemente arriva.

Grazie Angeli. La serata densa si conclude e si torna alla base.”

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